
In diretta dall’Apocalisse:– ” Sono corsa all’esterno in strada e ho scattato alcune immagini alla luce del giorno. C’era caos. C’erano alcuni corpi senza vita. Gli edifici erano crollati, i pali della luce erano a terra. È difficile occuparsi di qualcosa del genere. Cerchi di non farti male perché non c’è alcuna possibilità di essere curati in quei momenti. Di notte non c’è luce. Non puoi vedere nulla.”
Quella di Janet Higbie, fotografa per il New York Time, è solo una delle testimonianze che arrivano da Haiti.
Sono bastati pochi minuti e un Paese intero ha conosciuto un nuovo terribile disastro, un paese già alla deriva che continua a fare i conti con la furia della natura e la cieca stupidità degli uomini che si contendono da anni il potere e che ancora continuerà a pagarne le conseguenze. E’ inutile cercare di capire quante vittime abbia fatto il sisma, le cifre variano dai 50 ai 500mila, ciò che importa è che, non solo non c’è spazio per i vivi, ma neppure per i morti.
In pochi anni siamo passati da un’emisfero all’altro, da Oriente ad Occidente, da una cultura all’altra, ma il destino, come la miseria, non ha latitudini o longitudini e lascia dentro di sè l’eterno senso di ingiustizia che ci fà chiedere se davvero un Dio di misericordia esista e come può infliggerci tutto questo.
In mezzo ci siamo noi, a setacciare la rete, cercare notizie, lasciando commenti alla ricerca della frase più ad effetto possibile. Niente di strano, lo stò facendo anch’io, la coscienza, ogni tanto, và lavata, stirata e rimessa nel cassetto, piegata ben bene, per essere nuovamente indossata al prossimo triste evento. Anche in questa occasione le frasi non saranno diverse “… non sò se farò la donazione, chissà dove finiranno i nostri soldi…”, strano questo continuare a preoccuparsi del Dio denaro (perchè, al contrario del Dio misericordioso, questo sappiamo bene che esiste) e a non pensare che, se potesse scegliere, il bisognoso ti urlerebbe di rischiare di perderlo e non di tenertelo in tasca. Perciò prendete comunque in mano il telefono, gonfiate pure le tasche del gestore telefonico o dell’Organizzazione di turno ma fate arrivare anche una sola goccia d’acqua a quella gente, non vi fate domande perchè, non vi illudete, la vostra umanità durerà lo spazio di una sigaretta poi basterà una notizia del TG per farli tornare i soliti “neri”!
Non cercate le vie più difficili per aiutare quella gente, leggo di richieste per poter adottare dei bambini Haitiani come anni fà i bambini dello Tsunami e ho il dubbio che il demone dell’egoismo stia divorando il senso della solidarietà! L’adozione non è la compravendita o l’usufrutto di un’esistenza umana, non è una possibilità che si dà alla propria coscienza di riabilitarsi, quella gente, quelle persone, hanno lo stesso valore che hanno i miserabili che, vinti da guerre o carestie, salgono su un barcone, sfidano la sorte e noi rispediamo al mittente con il pretesto che non c’è posto per
loro. Mettiamocelo bene in testa, IL DONARE QUALCOSA AGLI ALTRI SIGNIFICA RINUNCIARE A QUALCOSA PER NOI, tutto il resto è solo lavarsi la coscienza… e usando un detersivo scadente! Non è strappando dalla loro terra i bambini che si dà una mano a risollevare una Nazione e, se l’adozione per voi non è solo frutto dell’emozione del momento, capirete come questo Paese ( l’ Italia) non incentivi abbastanza questa pratica! Tutte le Associazioni denunciano i ritardi e la burocrazia del nostro Governo e di quelli esteri, non ci sono abbastanza Assistenti Sociali per i corsi e le indagini per le Adozioni, nei Tribunali file di Certificati per le domande di Idoneità giacciono accatastate per la mancanza di personale, cifre enormi, dai 20 ai 30mila euro per poter sperare che un giorno arrivi un figlio adottivo, magari da un Paese dove con quella cifra ci campa una città intera, senza parlare delle lunghe attese che durano anni, senza nessuna certezza che arrivi il tuo momento! Ecco, cominciamo con l’interessarci dei problemi che ci sono sempre stati nel nostro paese, dove si parla della famiglia e della solidarietà solo allo scattare del timer, le buone intenzioni sono nobili ma inutili se non seguite dai fatti, come mandare un sms, chiedersi se davvero i soldi finiscano dove servano, premere invio e rimettere la testa sotto le coperte per recitare la preghierina! Haiti è nascosta dietro ogni angolo della nostra vita, svoltiamolo quest’angolo, se non sarà lo sguardo di un bambino Haitiano coperto di polvere, saranno gli occhi di un orfano Indiano o lo stomaco gonfio di un piccolo del Ciad che incroceranno i nostri occhi, impariamo a prenderlo per mano e mostrargli cosa c’è oltre quell’angolo senza pensare alla sua miseria ma solo perchè è giusto così.
Non dobbiamo aver bisogno delle tragedie per farci voltare l’angolo, dietro quell’angolo un giorno ci potremmo essere noi a cercare la mano di qualcuno, –“… perchè non sai quando passerà il padrone”– recitava una vecchia pagina di un libro trascurato, impariamolo e potremo finalmente dare l’aiuto necessario a tutta la gente che, come adesso ad Haiti, avrà bisogno del nostro aiuto e poter mandare quel SMS senza pensare: “chissà dove finiranno i nostri soldi”!
Possiamo solo indicarvi le numerose sottoscrizioni che attualmente sono in atto per portare i primi soccorsi alle popolazioni di Haiti, tutte le voci riportate di seguito sono fornite di link affinchè possiate sincerarvi delle iniziative:
SMS:– Al N° 48541 (donazione di 2 euro) da cellulari Tim, Vodafone o da rete fissa Telecom Italia instituito da “Corriere” e “Agire”.
CARITAS:– Caritas Italiana tramite C/C Postale N. 347013 specificando nella causale: Emergenza terremoto Haiti oppure 2 € tramite SMS al N° 48540 (fino al 27 Gen.)
CROCE ROSSA (Clicca per le info).
UNICEF: – Si possono effettuare tramite c/c postale 745.000, causale: “Emergenza Haiti”, oppure una donazione ON-LINE la potete fare “QUI'”.
PAM Programma Alimentare Mondiale (Clicca)
MEDICI SENZA FRONTIERE (Clicca)
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