Di becchini e beccamorti (Barzelletta)
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- mercoledì, 24 Luglio, 2013, 22:39
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Nelle calde e assolate giornate estive, un po di storia non fa certo male; oggi vi raccontiamo, grazie ad un amico su Facbook, la vera storia dei becchini e beccamorti!
Attenzione! Potreste morire.. dalle risate!
Durante il periodo medioevale, la certificazione dell’effettiva morte di una persona spettava ad un medico condotto, il quale, non disponendo certamente dei mezzi e delle moderne consocenze, per verificare l’effettivo decesso, altro metodo non aveva che infliggere dolore al deceduto.
Uno dei metodi più comunemente usati era quello di sferrare un potente morso alle dita dei piedi, quasi sempre l’alluce.
Nel dialetto del popolino, il medico assunse così il nome di “beccamorto“.
Questa pratica diede origine ad un vero e proprio mestiere che, come tradizione dell’epoca imponeva, veniva tramandato dal padre al primo figlio maschio.
Verso la fine del medioevo accadde però qualcosa che cambiò il futuro dei beccamorti.
Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio; la moglie partorì solo figlie femmine e, tragedia, nemmeno un maschio.
Il beccamorto, per evitare l’estinzione del mestiere, domandò alla chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia femmina la quale, dopo aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto.
Il caso volle che il suo primo morto fosse un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso ma, alla fine, prese una decisione . …..
Nacquero cosi le “pompe funebri”!
Riguardo l'autore dell'articolo posso dirvi che..
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